Lecce centro del mondo per un giorno

Lecce, in questi giorni, è stata piacevolmente invasa dai partecipanti al Primo Forum per la Pace nel Mediterraneo.
L’invito era stato rivolto non solo ai Governanti dei paesi che si affacciano sullo stesso mare, ma anche a
coloro che, condividendo lo spirito dell’organizzazione, avessero gli stessi ideali e gli stessi fini. La
partecipazione, al di sopra di ogni aspettativa! Si son visti per Lecce visi con caratteristiche somatiche
mediorientali o appartenenti al nord e al cuore dell’Africa, assieme ad un folto gruppo mitteleuropeo.
Sono intervenuti Capi di Stato, Ministri degli Esteri, Ambasciatori… Il soggiorno dei visitatori è stato
organizzato al meglio, mostrando loro e agli accompagnatori la nostra città e i dintorni. Affascinati alla vista di ciò che si è riusciti a produrre nell’epoca d’oro del barocco e successivamente del rococò, gli illustri
ospiti ascoltavano attenti le notizie sulle caratteristiche della pietra con cui è stato possibile realizzare
simili capolavori e sugli artefici, sorpresi e increduli che fossero in gran parte semplici scalpellini. Interessati ai motivi storici che hanno determinato la nascita del barocco e l’esplosione architettonica di monumenti che non avrebbero pensato di trovare in una cittadina sconosciuta, erano tutti piacevolmente sorpresi, quasi estasiati dagli innumerevoli dettagli e dalla perizia con cui mensole, capitelli, ornamenti floreali, cariatidi e telamoni sono stati eseguiti. Molti di essi avevano visitato altre volte l’Italia, ma non Lecce, poco nota e poco
propagandata.
Le stratificazioni che dall’epoca messapica, poi romana, bizantina e di tutte le dominazioni che si sono succedute e che hanno lasciato notevoli tracce, hanno sbalordito i partecipanti al Forum. Pur essendone estranei, in alcuni casi, perchè troppo lontani dagli eventi che hanno determinato le sedimentazioni, essi hanno subito colto e centrato l’argomento proposto. Il tempo, purtroppo, non è stato sempre clemente, però anche lo spuntar del sole dietro una nuvola minacciosa, portata via dal vento che spesso ci salva dalle intemperie, ha fatto sorridere in nostri ospiti che pensavano già di dover visitare sotto l’ombrello i vari monumenti. Neppure la pioggia ha frenato l’interesse per i fuochi d’artificio ad Acaja, a conclusione della serata di gala del Convegno presso il Castello che da alcuni mesi è sede permanente del Forum.
La ben nota ospitalità dei leccesi è stata poi il giusto complemento a questa Manifestazione e ai numerosi
appuntamenti di lavoro e di svago. La maggior parte dei partecipanti ha espresso la volontà di tornare.
“è la prima volta che vengo a Lecce” ha detto M.me Esther Kamatari, Principessa del Burundi, “ma non sarà
l’ultima….”

Marta Bolognini

DISCORSO PRONUNCIATO AD ACAYA IN OCCASIONE DEL RICEVIMENTO NEL CASTELLO DEI PARTECIPANTI AL 1° FORUM PER LA PACE NEL MEDITERRANEO

Signor Presidente Qurie, signori Rappresentanti Istituzionali delle Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, signore, signori, a nome mio personale, della intera amministrazione comunale di Vernole e della popolazione di Acaya e di Vernole, vi porgo il caloroso benvenuto sul nostro territorio, nella nostra comunità.

Siamo convenuti, taluni da molto lontano, per incontrarci, conoscerci, parlarci e ricercare in serenità, amicizia, franchezza e con spirito costruttivo la via maestra che porti alla concreta realizzazione dell’obiettivo ormai condiviso da tutti, di spegnere i focolai di tensione profondamente radicati nel tempo e creare, pur nelle diversità, sensibilità e situazioni nuove di apertura al dialogo, alla comprensione, alla convivenza nel reciproco rispetto, superando accadimenti storici che per millenni hanno portato divisioni, diffidenze, incomprensioni, confitti e terrore.

A Parigi, lo scorso mese di aprile, il Signor Primo Ministro Qurie non poteva fare scelta migliore di allocare, proprio qui, nel salento, la Sede Permanente del Forum per la Pace nel Mediterraneo.

Questa terra, collocata geograficamente proprio nel cuore del mediterraneo, cerniera tra Nord e Sud d’Europa, tra Est ed Ovest, è intrisa di accadimenti che nei secoli l’hanno segnata: dal mitico viaggio di Enea che proveniente da Troia andava a costruire Roma, agli approdi dei Fenici, dei Greci, dei Romani, alle vie percorse dai crociati che, nel nome di una ingiustificata prevaricazione culturale tentavano di imporre regole e ragioni, alle presenze ed alle pressioni greche, arabe, bizantine, spagnole, francesi. Ed ognuno ha lasciato le proprie tracce, le proprie influenze, i propri segni distintivi fisici e culturali, sui quali si è plasmata la nostra attuale identità che è fatta di rispetto dell’altro, di innata curiosità, di convinta e generosa accoglienza, di naturale apertura al dialogo ed alla ospitalità.

In questo millenario, caotico evolversi dei fatti, nel 1530 nasce dal genio militare del conterraneo architetto Giovan Giacomo dell’Acaya – sovrintendente alle fortificazioni dello spagnolo Carlo V – la cittadina ed il castello ove noi oggi ci troviamo, città rinascimentale ideale, pensata per l’ordinata, armonica ed equilibrata convivenza della comunità, ma nel contempo anche per essere fortezza inespugnabile e straordinaria macchina per la difesa del territorio dalle pressioni e dalle incursioni che frequentemente venivano dal vicinissimo mare.

Ora questa città – vero monumento alle vicissitudini ed alla storia del mediterraneo – è candidata ad essere ancora il punto di riferimento di tanti popoli, incrocio di culture, baricentrica rispetto all’Europa, alla grande Europa geografica, della quale l’Europa economica, a nord, non può non prenderne atto, ora che sono crollati i muri, i regimi e gli steccati finanziari.

Acaya si rigenera e da città fortezza, da macchina da guerra si trasforma e, come fosse l’antico faro dei naviganti, indica ai popoli frastornati la via maestra, la rotta giusta, quella del dialogo tra i popoli, della comprensione tra le culture, della convivenza nel reciproco rispetto.

Ma Vernole offre il proprio contributo al Forum dell’UNESCO non solo con l’accoglienza strutturale, ma contribuendo attivamente alla riflessione ed al dialogo con alcuni dei suoi figli illustri, i nostri concittadini cardinale Salvatore De Giorgi, professore Franco Mazzei e professore Raffaele De Giorgi, che pubblicamente ringrazio, che ieri ed oggi, in più seminari, hanno portato la loro illuminata esperienza.

E’ un compito gravoso che questa parte del territorio della grande Europa si trova nuovamente ad affrontare: una responsabilità che noi, popolo salentino, assumiamo con naturalità, proprio perché il dialogo, l’accoglienza, il rispetto sono insiti nel nostro carattere, ma che assumiamo anche in punto d’orgoglio convinti di dover generosamente offrire il contributo, non più rinviabile, per consegnare alle nuove generazioni una società più giusta, più equilibrata, assolutamente rispettosa della sacralità della vita e della dignità di ciascun uomo.

Siamo grati al Signor presidente Qurie, al segretario Ambasciatore Massalha, al delegato dottore Giordano ed al presedente Senatore Pellegrino per aver affidato a questa nostra terra l’onore e l’onere di essere ancora al centro, centro del mediterraneo per trasformarsi, nella modernità dei tempi, da terra di scontro a terra di incontro.

Io personalmente e la intera Amministrazione del territorio – interpreti del sentimento popolare diffuso – consapevoli della responsabilità ricevuta svolgeremo sino in fondo il nostro ruolo, con fermo convincimento.

Vernole, Acaya 28 novembre 2008

Mario Mangione

SESSIONE DI APERTURA FORUM PER LA PACE NEL MEDITERRANEO

Discorso del sindaco di Vernole Mario Mangione

SI VIS PACEM, PARA PACEM

Il concetto che per millenni ha retto gli equilibri tra i popoli di diversa cultura, talvolta anche geograficamente vicini, è stato sempre quello di tenere la pace preparandosi alla guerra: si vis pacem, para bellum, diceva Caio Giulio Cesare.
E su questa sintesi concettuale è stata nei secoli costruita la convivenza fatta di tensioni, apprensioni, diffidenze, conflitti e terrore. Enormi energie e risorse sono state destinate a para bellum, proprio per essere pronti, per intimorire, per dettare con la forza le proprie ragioni e le proprie regole.
Dopo tante tragedie, solo di recente, la diffusione più capillare della conoscenza, il più elevato livello culturale stanno introducendo una diversa percezione della sacralità della vita e della dignità dell’uomo.
La nuova sensibilità passa attraverso il riconoscimento delle diversità, del dialogo tra i popoli, della comprensione tra le culture, della convivenza nel reciproco rispetto: valori, circostanze o situazioni che non possono essere imposti dall’alto, dai governi, dalle istituzioni ma, da essi stimolati, devono penetrare tra le genti.
E’ dunque necessario l’incontro, la conoscenza, l’amicizia.
E questo è il significato del Forum per la Pace nel Mediterraneo stimolato dall’UNESCO.
E significativo è che proprio Acaya, la città inespugnabile, la fortezza, la macchina cinquecentesca preparata per la guerra si trasformi ora in luogo di incontro, di dialogo, di confronto, per costruire, nelle diversità, la pace: una straordinaria metamorfosi fisica ed una grande evoluzione concettuale fatta propria dalla comunità di Acaya e del Comune di Vernole.
Si vis pacem, para pacem.
Se vuoi la pace, prepara la pace.

Lecce, Politeama, 27 novembre 2008

Mario Mangione

Peace Forum: the last day

The programme of the last day of the MPF is much intensive.

The early subject, held at the President Hotel in Lecce, is the Mediterranean as an ideal space of social & economic cooperation then, three session are dedicated to the turism as possible way to create a sustainable development.

Today, still in the morning, the press will be hosted at the Castle of Acaya, at the presence of the Professor Giordano, European deputy of the Forum.

After the lauch the schedule includes another session, once again at the President Hotel and the debate will face the “Dialogue between Islam & Christianity”.

In the evening the art will be re-proposed throrough a theater dance performance at the Politeama Greco Theater (h 20,30p.m.) closing the Forum, wholly hosted in Salento.

Forum de la Paix: le dèrnier jour

Le programme de la dèrniere journée de travaux du Forum de la Paix est intense. On commence dans la matinée à l’Hotel President avec une session plenaire dediée à la Méditerrannée come éspace de coopération économique et social, après laquelle ils y auront 3 sessions parallèles sur le tourisme comme facteur de dévéloppement durable. Toujours dans la matinée, au Château de Acaya, il y aura le meeting dediée à la presse, coordiné par le prof. Giordano, qui est le délégué du Forum de la Paix. Après le dîner, les réunions recommencent toujours à l’Hotel Président avec une autre session plénaire sur “le Dialogue islam-cristien”. Dans la soirée, il ya aura un spèctacle de théatre – dance africaine au Politeama(20h30)qui fèrmera le Forum dans le Salento.

FORUM PER LA PACE: OGGI SI CHIUDE

bandiera_inglese6

sfondi-bandiera-francia5

Intenso il programma dell’ultima giornata di lavori del Forum per la pace. Si inizia in mattinata al President con una sessione plenaria dedicata al Mediterraneo come spazio di cooperazione economica e sociale, alla quale seguiranno tre sessioni parallele sul turismo come fattore di sviluppo durevole. Sempre in mattinata, al castello di Acaya, l’incontro dedicato alla stampa, coordinato dal Prof. Giordano che è il delegato del Forum per l’Europa. Dopo il pranzo gli incontri riprendono sempre al President con un’altra sessione plenaria sul “Dialogo islamo-cristiano”. In serata, infine, uno spettacolo di teatro-danza africano al Politeama (ore 20,30) chiuderà questo fine settimana di esordio del Forum nel Salento.

Israel – Paléstine: un Esapce spécial dans le Forum

dsc_00581Hotel Tiziano – Lecce

Dans l’après-midi, il y a u deux sessions dediées au problème le plus important du Forum de la Paix: le conflit israèlien-palestinien.

Les invités, qui venaient du camp de bataille du conflit le plus long, des académies françaises et de la Régione de Pouille, ont assisté à la conférence qui a souligné les problèmes les plus délicats: colonies, refugés, présence de l’Occident, aspects démografiques: le vrai obstacle de la paix.

L’Assésseur de la Méditerrannée et de la Paix de la Région Puglia a lancé un fort appel pour que les désicions les plus importantes – celles plu dificiles – ne viennent laisser dans un petit coin. Le risque est de destiner les deux peuples à un Dégrad civil, social- économique et moral.

Echanger la guerre par la Coopération pour améliorer la qualité de la vie.

I video di Salentoweb.Tv

Anche oggi Salentoweb.Tv ha seguito da vicino il Forum per la pace e ne ha intervistato i protagonisti.

Sono già online le interviste a Cardini, Metvejevic e Arlacchi.

Buona visione!

Israel & Palestine – A special Space inside the Forum

In the afternoon, immagine-042the Hotel Tiziano in Lecce has hosted two session opened to face the ‘more discussed’ dispute in the Peace Forums: the Conflict between Israel & Palestine. 

Delegations from the field, from France and from the Region Puglia have underlined the hardest matters: settlements, refugees, intervention of the West, demography: concrete obstacles to the Peace. 

The Councillor of the Region Puglia, in charge of the Mediterranean Cooperation, Mrs Godelli has launched a strong appeal in order to not leave alone the two populations in search of a desperate solution. In the opposite case, she added, the risk will be to confine them to a definitive civil, social & economic and moral degrade. 

The Cooperation should substitute the war to improve the quality of life.

Conflitto Israelo-Palestinese – Uno spazio speciale al Forum

immagine-067bandiera_inglese4

sfondi-bandiera-francia3

Hotel Tiziano – Lecce

Nel pomeriggio, si sono tenute due sessioni dedicate alla questione ‘più discussa’ nei Forum di Pace: il conflitto Israelo-Palestinese.

Alla presenza di ospiti dal campo di una delle battaglie del conflitto più lungo, dalle accademie francesi e dalla Regione Puglia, i relatori hanno riportato in superficie le questioni più ardue: colonie, rifugiati, intervento occidentale, aspetti demografici: reale ostacolo alla pace.

L’Assessore al Mediterraneo e alla Pace della Regione Puglia ha lanciato un forte appello perchè le decisioni più determinanti – quelle più difficili – non vengano rilasciate al ‘microcosmo del campo. Il rischio sarebbe quello di destinare le due popolazioni ad un definitivo degrado civile, socio-economico e morale.

Sostituire la guerra con la Cooperazione per migliorare la qualità della vita.